Jonathan Stroud - L'amuleto di Samarcanda
Recensione
Bello, originale e spassoso, con uno stile piacevole e mai noioso. Ricordo che quando ho finito di leggerlo sono subito corso in libreria a cercare il seguito. Non è il solito fantasy e Bartimeus è davvero un personaggio incredibile, con il suo humor e la sua sagacia. Far raccontare la storia da due punti di vista, quello del piccolo mago e quello del suo Jinn è un’idea fantastica, che rende la lettura ancora più interessante. In diversi punti ricorda il miglior Terry Pratchett. Questo è il primo volume di una trilogia, a cui ha fatto seguito un prequel.
A cura di Nik
Voto
Età di lettura
Da 12 a 100 anni
Trama
Il millenario jinn Bartimaeus, il demone che costruì le mura di Uruk, Karnak e Praga, che parlò con re Salomone, che cavalcò per le praterie con i padri dei bisonti, viene improvvisamente richiamato dal mondo degli spiriti ed evocato a Londra. Una Londra tetra e cupa dove la magia consiste in un'unica capacità: quella di evocare e asservire demoni, i quali, loro malgrado, obbediranno a ogni ordine del mago che li tiene in suo potere. Bartimaeus deve compiere una missione difficilissima: rubare l'Amuleto di Samarcanda al temibile e ambizioso Simon Lovelace.
Jonathan Stroud
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Nato a Bedford il 27 ottobre 1970 e laureato in letteratura inglese, Jonathan Stroud ha lavorato a lungo come editor presso una prestigiosa casa editrice e ha pubblicato vari libri-gioco e tre romanzi prima del successo internazionale della trilogia di Bartimeus. Per scrivere L’Amuleto di Samarcanda si è licenziato, provando a vivere solo della sua penna. Oggi abita nell’Hertfordshire con la moglie, illustratrice di libri per ragazzi, e i due figli. In Italia ha pubblicato L’Amuleto di Samarcanda, L’Occhio del Golem, La Porta di Tolomeo, L’Anello di Salomone e La valle degli eroi. |
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