Art Spiegelman - Maus
Recensione
Una storia importante, potente, intensa, commovente, delicata, vera, insomma quanto più vicina ad un’opera d’arte. Questa graphic novel non parla solo di Olocausto, anche se è il tema principale, ma parla del rapporto tra padre e figlio, del dolore, della guerra, del cambiamento e delle difficoltà a tornare alla normalità. Lo fa in un modo piuttosto originale, raffigurando gli ebrei come topi e i nazisti come gatti. Questo è senza ombra di dubbio un libro da leggere e magari condividere, almeno una volta nella vita.
A cura di Nik
Voto
Età di lettura
Da 13 a 100 anni
Trama
La storia di una famiglia ebraica tra gli anni del dopoguerra e il presente, fra la Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all'Olocausto, una madre che non c'è più da troppo tempo e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile del padre e gli permetta di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. Una storia familiare sullo sfondo della più immane tragedia del Novecento. Raccontato nella forma del fumetto dove gli ebrei sono topi e i nazisti gatti.
Art Spiegelman
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Art Spiegelman è nato a Stoccolma nel 1948, ma già nel 1951 la sua famiglia, di origine polacca, si è trasferita a New York. Nel 1962 ha venduto al «Long Island Post» il suo primo disegno, l'anno dopo ha creato fumetti come Garbage Pal Kids e Wacky Packages. Nel 1980, sulla rivista «Raw» da lui stesso fondata, è uscito il primo capitolo del suo capolavoro, Maus: la storia (autobiografica) di una famiglia ebrea internata in un lager, raccolta in volume nel 1986, gli è valsa nel 1991 il premio Pulitzer. Suoi disegni e fumetti sono apparsi su numerosi quotidiani e riviste, dal «New York Times» al «Village Voice» e al «New Yorker», e sono stati esposti in musei e gallerie negli Stati Uniti e all'estero. Vive a New York con la moglie, Françoise Mouly, e i loro due figli, Nadja e Dashiell. Di Spiegelman Einaudi ha pubblicato The Wild Party di Joseph Mancure March, da lui illustrato, Maus, L'Ombra delle Torri e BE A NOSE! («Stile libero»). |
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