Mariapaola Pesce - Le regole della rabbia

Recensione
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A cura di
Voto

Età di lettura
Da 11 anni
Trama
Sembra che ormai niente sia destinato a essere facile per Suzi. Prima la pietà di insegnanti e personale scolastico per la perdita della madre, poi l’arresto del padre, implicato in una storia di tangenti, infine la derisione dei compagni. Il dolore di Suzi, la solitudine, la fatica di adattarsi a un luogo in cui non si riconosce, si trasformano rapidamente in odio e desiderio di farla finita. Ma non da sola: devono pagarla anche e soprattutto i suoi compagni. Suzi deve solo studiare bene come e a chi far provare tutto il suo dolore e tutta la sua paura. Ma non ha fatto i conti con Isabella, la nuova bidella del suo piano. È giovane, carina e ha la passione del giardinaggio. Sembra una persona felice in maniera sincera. Fin dai primi giorni di scuola, Isabella le offre un riparo quando ha bisogno di stare sola, una difesa dalle attenzioni esagerate dei compagni, una scusa per rientrare più tardi alla casa famiglia. Suzi però non può permettere che Isabella penetri la sua corazza, finendo per ostacolare il suo piano. Così, presto, si allontana anche da quest’unica occasione di libertà. Il vortice di rabbia e dolore in cui è precipitata la sta isolando da tutto, in una spirale destinata a portarla verso un epilogo che potrebbe segnarla per sempre.
Mariapaola Pesce
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Genovese classe 1965; dopo il liceo classico e studi in lettere moderne ha lavorato come responsabile settore ragazzi della libreria di famiglia, occupandosi di iniziative didattiche con le biblioteche, le scuole. Qui ha cominciato a tenere i primi con corsi di formazione di scrittura. Dopo una lunga parentesi come formatrice e coach aziendale, è tornata al primo amore, dedicandosi stavolta alla scrittura, oltre che alla formazione. Alcuni suoi libri: “Si j’étais une souris” (Grasset), “Case nel mondo” (ElectaKids 2018). Nel campo della graphic novel i recenti “Rosa Parks e Angela Davis” per Becco Giallo nel 2020 e l’albo illustrato da Irene Penazzi, “Ancora, papà!” (Terre di Mezzo, 2020). |
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