Ray Bradbury - Fahrenheit 451
Recensione
Quello descritto dall’autore è un mondo distopico, dove leggere e possedere libri è severamente vietato, e i vigili del fuoco invece di spegnere gli incendi li appiccano, bruciando proprio i libri, da qui il titolo. Infatti fahrenheit 451 è la temperatura in cui la carta brucia. Indubbiamente è un libro affascinante e dalla trama coinvolgente, che fa riflettere sull’importanza di esprimere il proprio pensiero, di farsi domande e di cercare delle risposte, sulla libertà, sull’importanza dei libri e del sapere che trasmettono. Questo è uno di quei libri che ti apre la mente e che non dovrebbe mai mancare in nessuna libreria.
A cura di Q.I.
Voto
Età di lettura
Da 12 anni
Trama
Montag fa il pompiere in un mondo in cui ai pompieri non è richiesto di spegnere gli incendi, ma di accenderli: armati di lanciafiamme, fanno irruzione nelle case dei sovversivi che conservano libri e li bruciano. Così vuole fa legge. Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi, una moglie che gli è indifferente e un lavoro di routine. Finché, dall'incontro con una ragazza sconosciuta, inizia per lui la scoperta di un sentimento e di una vita diversa, un mondo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica.
George Orwell
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Ray Douglas Bradbury è stato narratore e sceneggiatore televisivo e cinematografico. Nato nel 1920 in Illinois, si è diplomato a Los Angeles. Molti suoi racconti sono apparsi in periodici prima di essere raccolti in Dark Carnival nel 1947. Bradbury è considerato uno dei maggiori innovatori del genere fantascientifico. I suoi romanzi hanno rinnovato il genere introducendovi elementi insieme lirici e di denuncia. Nei suoi pianeti e nelle sue galassie si riflettono, deformati da un occhio visionario, le memorie infantili di un’America perduta e gli incubi della civiltà tecnologica. La sua fama nasce con la pubblicazione di The Martian Chronicles nel 1950 (pubblicato in Italia da Mondadori con il titolo Cronache marziane nel 1954. Dal romanzo Fahrenheit 451, del 1953, considerato il suo capolavoro, François Truffaut ha tratto un film che è diventato un culto. In realtà l'opera era nata come racconto sul numero di febbraio del 1951 di Galaxy dal titolo The Fireman ("Il pompiere"). Un paio d'anni più tardi, Bradbury lo allungò trasformandola nel romanzo Fahrenheit 451. Dopo aver ricevuto una menzione d'onore dal Premio Pulitzer, Bradbury ha deciso di rendere noto, in un'intervista al Los Angeles Times, che il suo scopo nello scrivere Fahrenheit 451 non era affatto quello di condannare la censura governativa, né tantomeno il senatore McCarthy. Il libro rappresentava invece una critica della televisione, colpevole di distruggere l'interesse nella lettura. |
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