Robert A. Heinlein - Universo
Recensione
L’autore costruisce una storia meravigliosa, potente, visionaria, con vari colpi di scena, che ti spingono a leggere e continuare a farlo, tanto che in tre o quattro giorni il libro si può tranquillamente finire. Questo romanzo offre lo spunto a moltissime idee della fantascienza contemporanea. La nave-mondo generazionale, tanto grande da poter ospitare generazioni di discendenti dell'equipaggio originale. Divisa tra "credenti" e "agnostici", tra chi desidera le stelle e chi un posto al sole, tra chi lotta per la verità e chi per la realtà, tra mutanti e "normali" è un’idea a dir poco rivoluzionaria, considerando anche in che epoca è stato scritto il romanzo. "Universo" resta comunque un vero capolavoro della fantascienza classica.
A cura di Sheldon
Voto
Età di lettura
Da 13 a 100 anni
Trama
Il primo labirinto di cui abbiamo notizia è quello del palazzo di Cnosso dove era stato condannato a vivere, in attesa che Teseo lo giustiziasse, il Minotauro. Dentro a un labirinto ci porta anche Robert A. Heinlein questo libro, dipingendo un'atmosfera claustrofobica che esalta anfratti, spazi, angoli dimenticati, scale, ponti su ponti in mezzo ai quali scorre la vicenda. Lo scenario è quello di una gigantesca astronave, talmente grande da costituire un universo, in cui a essere braccati sono, come nel mito antico, i diversi, i mutanti, nati e cresciuti deformi in seguito a radiazioni nocive e che, come il mostro della leggenda, hanno insieme il ruolo del cattivo e della vittima. Così come cattivi e vittime possono apparire gli umani che si scontrano con loro. In mezzo, un ragazzo, Hugh Hoyland: l'uomo solo in grado di decidere per il bene della comunità, l'eroe incorruttibile in lotta perenne a difesa della libertà. Uscito in due parti nel 1941, e ripreso nella sua versione attuale nel 1963, "Universo" è il frutto di una stagione particolarmente felice della fantascienza.
Robert A. Heinlein
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Heinlein nacque a Butler, un piccolo centro agricolo del Missouri, ma trascorse la sua infanzia a Kansas City. Nel 1934 venne congedato dalla marina poiché soffriva di tubercolosi polmonare. Durante il lungo periodo che fu costretto a trascorrere in ospedale egli reingegnerizzò mentalmente il letto ad acqua che più tardi inserì in Straniero in terra straniera. Il periodo trascorso in marina fu l'altra più grande influenza sul lavoro di Heinlein; per tutta la sua vita egli credette fortemente nella fedeltà e nella leadership e in altri valori associati alla vita militare. Verso la fine della guerra, nel 1945, iniziò a riprendere in considerazione la sua carriera di scrittore. Scrisse soggetto e sceneggiatura per Uomini sulla Luna, film vincitore dell'Oscar per i migliori effetti speciali per il quale fece anche da consulente tecnico, e a cui fu poi assegnato un premio retro Hugo per la migliore presentazione drammatica. Firmò un contratto con Scribner's per la scrittura di una serie di romanzi per adolescenti che durò fino agli anni cinquanta. |
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